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Comportamento tossico o sono io il problema!


Trx88

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15 ore fa, Mkoll ha scritto:

 L'esogenia maschile sarebbe meglio tollerata dalle donne locali??

Se non ricordo male le belle e giovani indigene ottenevano subito la cittadinanza sposando un locale.

E' per questo che facciamo castelli, che conquistiamo territori altrui, che difendiamo i  nostri. 

E' per questo che parliamo di GDP e che ci sono proxy war dovute a nazioni che stanno rimontando troppo rapidamente come GDP. 

Per la permeabilità assoluta della  membrana al passaggio femminile, che per osmosi tende ad andare dove gli uomini generano più benessere e le donne sono felici, e impermeabilità al materiale genetico ostile, ossia ai maschi. 

Nessuno vieta alle donne locali di andare a vivere a Montecarlo, dove ci sono più soldi e benessere. 

E infatti, nella mia isola rimangono solo le tipe mediamente attraenti o di scarsa attrattiva, mentre quando parli con le più carine di dove si vedano a 5 anni, parlano sempre di grosse città della penisola, di scappare dall'isola. E lo fanno davvero. 

Non che i maschi non vogliano andarci, ma a loro toccherebbe pagare l'affitto che è uno stipendio full time. 

Qui non si tratta di citare la propria amica che fa due lavori per pagare l'affitto, si tratta di riconoscere che loro possono, i maschi no, possono giusto migliorare il territorio in cui sono per trattenerne e attirarne da fuori. 

O andare in PREDATOR TRAVEL a collaborare nel segreto con qualche donna locale che vuole i doppi vantaggi, della protezione e inclusione della local populace, e quelli ricevuti in segreto dalla giusta forza di occupazione/infiltrazione. 

"Sarebbe meglio o peggio" appartiene al mondo politico/religioso del come dovrebbe essere secondo qualcuno. 

Il come è, è la vita reale nella quale operiamo, con quello che è presente realmente, che ha le sue ragioni per essere, e che siccome vale per tutti, è semplicemente lo scenario operativo. 

 

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3 ore fa, Brif ha scritto:


All'interno del sistema delle necessità formalizzato da Reiss, lo spiegare le cose agli altri, il divulgare le conoscenze ed insegnarle (inteso non solo come conoscenze top down, ma anche bottom up), rientra in Potere?

Mi chiedevo anche in merito all'essere di ispirazione altrui per le proprie gesta, rientra in Riconoscimento?

Una cosa bellissima del violino è che produce note che non hanno un nome, sfiorando l'arco di crine fra note a variabile continua.

La posizione delle dita lungo la tastiera del violino può variare in modo continuo come la temperatura, permettendo di produrre tutte le frequenze possibili all'interno del range dello strumento. 

Glissando, è inoltre possibile sfiorare la tensione e la lunghezza della corda in modo continuo mentre l'arco la sfrega, generando un suono che non ha un nome e che scorre tra una nota e l'altra. 

Nel caso del pianoforte a coda i martelletti colpiscono direttamente quelle variabili discrete e specifiche che sono le note. 

Ogni tasto del pianoforte è collegato ad una corda o set di corde che produce una nota con una frequenza definita. 

E' un sistema discreto perché ogni tasto corrisponde ad una nota che ha un nome e una frequenza ben definiti, Do, Re, Mi... 

Non ci sono glissate e interazioni nemmeno quando il pianista suona una scala velocemente. 

Il grafico che vedi con le 16 "note" delle necessità umane, così ordinate, discrete, specifiche e numerate, può dare una panoramica analitica, semplificando la comprensione e l'analisi dei bisogni tipici di tutta la specie. 

E' un approccio discreto che può essere usato per creare strumenti di valutazione affidabili e risultati confrontabili fra loro a fini statistici, misurando in modo sistematico le necessità umane.  

Ma la necessità di Potere, ad esempio, sebbene abbia una sua frequenza specifica nel sistema Reiss, diventa completamente diversa e non ha più un nome se la si relaziona con un'alta necessità di risparmio, di Eros, di Status ecc, e come queste a loro volta sono in relazione con la propria necessità di contatto sociale, tranquillità, ecc. 

Non sono necessità che esistano in isolamento fra esse come note definite, e quando suonano insieme stanno glissando, non scalando. 

E questo senza contare che la maggior parte degli umani non cammina nella PREDATOR LIFE, per cui le loro necessità rimangono quasi statiche a vita, siccome vivono in modo casuale sospinti da esse.  

Un uomo che ha basso bisogno di idealismo e di famiglia, ma alto di eros, nel momento in cui potenziando i sistemi e processi che portano soddisfazioni BLOOD alla sua vita, ossia nel momento in cui invece di porsi degli obiettivi su cui stare in punta come tutti, o invece di essere mushutoku, senza obiettivi come un monaco Zen, si è focalizzato sui sistemi che portano a più probabilità che gli obiettivi vengano a lui nel tempo... 

Ecco, è possibile supporre che quell'uomo, avendo a quel punto tre fisse più un sistema stabile che gli porta turnover (FIAMMA),  diventi improvvisamente molto più desideroso di migliorare il mondo per tutti, molto più idealista, e molto più desideroso di crescere figli suoi? 

Nelle statistiche di Reiss; questo problema di riproducibilità longitudinale delle necessità dell'individuo è riconosciuta come possibilità perché è stata osservata, ma è talmente marginale come % sul totale degli studi trasversali e longitudinali, da non falsificare il modello statistico di stabilità delle necessità nell'arco di vita. 

Eppure, o quelli della PREDATOR LIFE sono alieni e gli altri sono umani, oppure viceversa, dato che vi è una varianza significativa nell'intensità di alcune necessità tra i miei clienti, e non tra i consumatori di intrattenimento sportivo e battitori di mani a chi fa compilare la lista degli obiettivi SMART. 

Tornando ai dati di tutto il mondo, non c'è poi solo una necessità varia di sfumatura e frequenza nel relazionarsi alle altre necessità in modo interconnesso, ma anche a seconda dell'interazione con altri umani diversi e contesti diversi. 

Ti faccio un esempio, ma per non farla troppo lunga, prendo solo uno dei punti che hai sollevato, quello della trasmissione di conoscenze

Tizio è curioso e così ha acquisito conoscenze. 

Le situazioni della vita sono moltissime, anche in questo caso, come ho ridotto ad una le tue due domande, riduco ad un solo caso specifico le sfumature di situazione. 

La situazione di un progetto in team. 

Siccome il team work è la cosa in cui sono meno versato al mondo, scelgo questa opzione per mantenermi obiettivo ed equidistante da tutte le sfumature. 

Tizo sta lavorando ad un progetto in team, e:

- Si potrebbe fare in un modo innovativo che sta investigando, molto efficiente economicamente. Lo insegna e ne parla per risparmiare. 

- Si dovrebbe fare nel modo antico ed accettato che gli è stato trasmesso dalla cultura aziendale, così come ideato dal Direttore Operativo venuto a mancare, la cui foto in B/N è appesa al muro. Lo insegna e ne parla per Onore. 

- Si potrebbe fare in tre modi, ma vuole imporre il suo su quello degli altri, insegnando perché sia meglio. Lo insegna e ne parla per competere (vendetta). 

- Si potrebbe fare in qualche modo, e ne ha parlato con varie persone che conosce al di fuori dell'azienda, che gli hanno dato spunti, lo insegna e ne parla per parlare con le altre persone, per avere più contatto sociale. 

- Ha studiato cose che possono essere utili, è molto curioso. Lo insegna e ne parla per curiosità sulle prospettive e conoscenze altrui, sta dando per ricevere soddisfazione della curiosità e avere una prospettiva più ricca e nuove informazioni interessanti. 

- Ci sono due tipe nel team, e una è molto carina, anche se fidanzata con un ceffo esterno all'azienda. Lo insegna e ne parla per avere qualcosa di valore da condividere col team, al fine di avere più del 40% del tempo gli occhi dei maschi addosso, perché istintivamente ha iniziato (fantozzi col pane game) ad intuire che questo non assicura ma avvicina la possibilità di ristoro in ambito Eros. 

- C'è una persona meno esperta e più piccola nel team. Lo insegna e lo trasmette perché sente un forte sentimento di adozione, simile al suo desiderio di crescere figli propri. 

- Lo insegna e ne parla per avere social standing, status nel team o nell'azienda. 

- Lo insegna e ne parla così gli altri se accettano l'idea devono stare sotto di lui durante il progetto, perché è  quello che sa come si faccia, e questo lo fa perché ha bisogno di Potere. 

- Lo insegna e ne parla perché è nuovo e vorrebbe accettazione, inclusione, riconoscimento. 

- Lo insegna e ne parla perché  a casa sua moglie lo tratta di merda, quando scorre i social gli sembra che tutte le altre persone siano top e meglio di lui, e questo lo fa sentire poco importante, umiliato, ma in quel progetto ha la sua da dire, ha idee e le condivide per sentirsi qualcuno venti minuti, giusto il tempo per un attimo di respiro, per avere un po' di Status. 

- Lo insegna e ne parla per pianificare, per avere controllo sull'organizzazione del progetto, perché ha bisogno di pensare avanti ed avere meno incertezze su come sarà lo svolgimento, le deadlines, le assegnazioni di task tra membri, ne parla perché ha bisogno di Ordine. 

- Lo insegna e ne parla perché riconosce l'utilità del teamwork a livello razionale, ma se si potesse fare a modo suo si sentirebbe più indipendente, autonomo, per cui ha passato un mese a formarsi e studiare alcuni topic correlati mentre gli altri appena staccavano dal lavoro andavano al pub, e ora lo sta trasmettendo perché se gli altri fanno come dice lui, si sentirà molto meno la cravatta a strozzo, e si sentirà più autonomo nell'avanzare verso la finalizzazione del progetto. 

- Lo insegna e ne parla perché ha fame, e quando ha fame è nervoso e non sa smettere di parlare, lo innervosisce il silenzio e ascoltare o anche solo mettersi nei panni altrui gli è quasi impossibile. Lo fa perché in necessità di carne che gli stabilizzi la glicemia. Cibo. 

Se quest'ultima fa sorridere, esiste uno studio sui verdetti di condanna ed assoluzione mi pare nei tribunali di Israele, e l'unica correlazione robusta trovata non riguarda le evidenze o la loro mancanza, ma la glicemia del giudice al momento di... "emettere il verdetto tanto per parlare" o "ascoltare le parti e le evidenze". 

Eccetera. 

La cosa più importante in questa lista non esaustiva di sfumature, è che in quel team è presente Caio. 

Caio è accecato dalla scimmia di Potere. 

Vede Tizio spiegare e trasmettere conoscenze, e quello che capisce è che Tizio sia un manipolatore machiavellico accecato a sua volta dalla sete di potere, perché Caio avrebbe spiegato per soddisfare la sua necessità di Potere, per cui (anzi, "QUINDI") Tizio sta sicuramente cercando di avere Potere. 

 

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Per esempio, nel mio caso ho passato ormai 12 anni a scrivere e condividere cose in rimessa economica stesa (e prima lo facevo su dei forum di arti marziali, per cui sono recidivo).  E molte persone nel tempo si sono inventate ogni sorta di proiezione attributiva sulle motivazioni. 

Spoiler

Le persone accecate dal bisogno di accettazione (riconoscimento), hanno creato gruppi WA contro di me per avere loro, il riconoscimento che pensavano stessi cercando e ottenendo. 

Le persone accecate dal bisogno di Status hanno creato intrighi e diffamazioni ai limiti del ridicolo, pensando che volessi fare l'alpha e che bisognasse impedirmelo ad ogni costo. 

Ecc. 

In realtà, a muovermi sono state: 

- L'Eros, volevo migliorare con le donne insieme. Mi sono avvicinato a questo mondo per quello. 

- La Curiosità, volevo arricchirmi delle prospettive ed esperienze reali altrui, ne sono curioso. Inoltre volevo esplorare nuove strade e meno nonsense per soddisfare le nostre necessità in questi ambiti. 

- Lo Status. Ne ho un bisogno nella media, ma nel 2012 ero senza lavoro, senza macchina, venivo da due anni di recupero post incidente in moto, ero senza futuro chiaro e la fetta maggioritaria di autoimmagine ed auto-percezione, quella relativa a 20 anni di R&D nel combattimento, era stata cancellata in quel momento del frontale. Lo Status non mi spinse né ad iscrivermi né a scrivere. Ma quando molte persone mi iniziarono a far sentire di esistere, di avere qualcosa di valore da condividere che non riguardasse il conflitto e la sicurezza, fu una carezza lenitiva allo status, che per un po' mi sospinse. Da metà 2013 a inizio 2014. Però poi lavorando e tornando ad avere varietà tornai a prenderlo nel mondo reale quel poco di status che mi basta a non sentirmi proprio schiacciato. 

- Social Contact. Ne ho meno bisogno della media, ma avevo una vita talmente isolata siccome lavoravo sempre quando gli altri si divertivano insieme, che avevo tanta voglia di conoscere persone interessanti ed avere amici, infatti usai subito i messaggi privati per conoscere persone nella mia città, fare gruppetti WA per sentirci, e insistevo per andare insieme a bere una cosa ad ogni occasione possibile anche a me (poche, come tempo libero). 

- Nel 2014 iniziò a fare capolino l'idealismo, la Cattedrale, Anton mi aveva raccontato di come è in Russia, di come le ragazze siano contente di farsi vedere con chi dedica la vita a loro invece che alla televisione e all'alcool, di come le ragazze si facessero i selfie con quelli del loro forum per dimostrare di esserci state, di come gli "esperti di seduzione" venissero chiamati in televisione a dare consigli agli uomini per interagire meglio con le ragazze, e di come tutto questo fosse possibile grazie non solo alla rinomata intelligenza ed orientamento delle donne russe, ma anche - e forse soprattutto - al fatto che la scuola russa, come la mia posizione, fosse basata sull'automiglioramento, sulla spontaneità e l'onestà. Lontana anni luce dalle manipolazioni, le tattiche e i giochetti del mondo anglofono e sessofobico. Questo idealismo a volte mi ha sospinto attraverso difficoltà e perdite, ma non è così forte in me. Vedo un'Europa di gente che ci sta con la testa e di basta giochetti da idioti, ma non è il tipo di cosa per cui perderei tempo e soldi ogni mese per dodici anni. E' nella wish list, ma non nel must have or die. 

Infatti, è un idealismo che va e viene, a volte quando sono molto stressato non ci penso nemmeno. 

- Risparmio. Ho una necessità zero di risparmio, il che si può tradurre con il fatto che sono molto generoso e non tendo ad accaparrarmi cose o soldi, ma a regalare per nutrirmi dell'espressione e dell'emozione che hanno le persone quando hai non solo realizzato un loro piccolo sogno, ma anche la sorpresa perché lo avevi intuito, quale fosse. Purtroppo non ho quasi mai i mezzi per farlo, anche se ci penso almeno quanto pensi a temi correlati con esplorazione e curiosità. Però, condividere conoscenze ed esperienze che non ho pagato apposta e che ho già lì, mi costa "solo" il tempo di farlo (che visto come tempo aziendale è un salasso) e a pensare che tante volte ho ricevuto feedback di persone cui questo ha fatto del bene, mi sento bene. Anzi, per i primi anni in cui i costi fissi erano il doppio delle entrate, a tenermi in piedi erano proprio i cuori, i ti amo e i grazie che mi mandavano in privato. 

-  Spontaneità, ossia il mio basso bisogno di Ordine e pianificazione. Questo non riguarda molto il motivo, per cui condivido e scrivo, ma più il modo. Ci si sarà accorti in 12 anni che sono molto più incline a rispondere spontaneamente a molti topic, che a stabilire un piano di pubblicazione di thread miei e iniziare thread con una qualche ragione. Molte volte mi viene, l'idea per un thread, ma poi invece di scriverlo in stile "ehy guardatemi, sono qui, ho da dire questo", finisce che quella stessa idea di thread la sparpagli in risposte e contributi su thread altrui, partecipando alla loro discussione. 

@Brif, a proposito di questo punto sulla spontaneità, una persona diversa da me avrebbe preso la tua domanda come spunto per aprire un thread su violino, pianoforte, variabili discrete e continue, e come risposta ti avrebbe messo il link al suo thread. 

Anche questo modo è ok, a volte penso che sarebbe utile in qualche senso, ma poi mi viene spontaneo lo stesso fare a modo mio e semplicemente rispondere (il che mi rende un campione di Off Topic difficile da pareggiare, e di questo non mi vanto, ma semplicemente ne prendo atto). 

Ah, giusto. Dimenticavo. 

- Eros, provo un piacere intrinseco a dire alcune cose specifiche e vedere che delle persone le hanno lette. Mi riferisco a modalità artistiche, propagandistiche e romantiche di parlare di ignobil numero nella democrazia, di giusto coloniale, di giusta forza di occupazione, di retta missione apostolica del Santissimo Predator, e tanto altro. Mi dà le bollicine nel pancino, mi piace. Mi piace dire delle cose*. 

*

Spoiler

Anche se spesso sono ping che mando a @Marco_drake che, essendo uno scrittore e una persona molto sensibile, così come un estimatore di cibi ben cucinati e presentati, coglie alcune sfumature deliziose e prontamente mi risponde con la faccina che ride sbellicandosi. 

Non li mando solo a lui, ma essendo che lui è sempre pronto a reagire in modo coerente al sottotesto del post, a volte mi trovo ad aggiungere, o togliere una frase, pensando a strizzargli l'occhio mentre legge. 

 

 

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Ti ringrazio dell'esaustiva risposta!

Mi rendo conto che talvolta faccio delle domande che sembrano avere premesse teoriche prive della complessità multifattoriale della realtà, tuttavia mi incuriosiva capire come infilare la mia attitudine ad avere piacere a 'spiegare le cose' (quando richiesto o quando capisco che sia il caso) all'interno del sistema di Reiss.

Ad esempio su Ordine, tendo indiscutibilmente verso la pianificazione.

Prima pensavo di essere più spontaneo, perché mi orripalava il pelo all'idea di adottare tools di time management come il time-blocking etc.

Ma in realtà ero semplicemente incatenato dalla procrastinazione di matrice perfezionistica.

E credo che molte persone credano di essere più spontanei di quel che realmente sono, proprio perché quel tipo di problematica può sfalsare l'autovalutazione.

Riprendendo il tuo esempio, io farei parte di coloro che linkerebbero un thread o un blog.

 

 

 

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23 minuti fa, Brif ha scritto:

Ma in realtà ero semplicemente incatenato dalla procrastinazione di matrice perfezionistica.

Questa divergenza fastidiosa può essere rettificata da un'istitutrice tedesca inflessibile, armata di battitappeti.

Lei pretenderá da te perfezionismo e organizzazione ossessiva e ti punirá fisicamente fino al momento in cui mandi tutti affanculo e inizi a fare l'opposto per ribellione, diventando normale per cui accettabile.

Lo specifico perché essendo io molto spontaneo, vedo chiaramente come la tua divergenza sia inaccettabile, diversa da me, certamente patologica e sbagliata, disturbante.

 

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57 minuti fa, Brif ha scritto:

Mi rendo conto che talvolta faccio delle domande che sembrano avere premesse teoriche prive della complessità multifattoriale della realtà,

Questo è un problema di tutti, le parole devono coagulare ciò che è dissolto a temperature reali, per poterne discutere. 

Ma questo rende più fredda e segmentata qualunque trattazione abbia bisogno di parole per essere discussa.

Forse non è un caso, in tal senso, che una delle filosofie più illuminate al mondo, il Taoismo, specifichi subito che il Tao che può essere detto, non è il vero Tao. 

A questo proposito, cerco una ricerca sui fotoni così ti faccio venire da vomitare. 

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14 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

Questa divergenza fastidiosa può essere rettificata da un'istitutrice tedesca inflessibile, armata di battitappeti.

Lei pretenderá da te perfezionismo e organizzazione ossessiva e ti punirá fisicamente fino al momento in cui mandi tutti affanculo e inizi a fare l'opposto per ribellione, diventando normale per cui accettabile.

Lo specifico perché essendo io molto spontaneo, vedo chiaramente come la tua divergenza sia inaccettabile, diversa da me, certamente patologica e sbagliata, disturbante.

 

Aspetta, non ho capito se è un joke.

Intendevo dire che prima (non pochi mesi fa) l'idea di usare il calendario o pianificare un minimo la giornata (almeno nei suoi blocchi temporali e high priority activities) mi spaventava perché la causa radice del senso di disgusto è che mi avrebbe "obbligato" ad entrare in azione, e a non poter più procrastinare (la paura di sbagliare era alla base del mio perfezionismo).

O almeno è così che l'ho interpretata.

Ora mi trovo meglio a pianificare, ma non ne faccio una tragedia se ad esempio il minutaggio previsto viene sforato, oppure se qualche giornata è lasciata allo sfascio o alla completa improvvisazione.

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20 minuti fa, Brif ha scritto:

Aspetta, non ho capito se è un joke.

Sia se pensi sia un joke perché ho scritto post prima di fare sentire ok chi è diverso, sia se pensi non sia un joke perché di fatto sono al polo opposto e la sento, la divergenza, ed essendo umano "devo" pensare di essere giusto io per proteggere l'autopercezione... 

Avrai comunque ragione. 

  • Abbraccio 1
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