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È davvero possibile conquistare una donna???


Jumbodrillo92

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unadonna
4 ore fa, ArmandoBis ha scritto:

Di preciso qual è stata la tesi?

Il mio prof di storia allora spiegó gli aspetti riguardo alla propaganda (false promesse) la grande forza militare "bruta" (con tutte le intimidazioni del caso a chi non seguiva il suo pensiero )ecc.. MA sottolineava anche il fatto che SOLO grazie a lui la Germania sia uscita dalla crisi economica + abbia acquisito prestigio (?) agli occhi dell'europa.

Diceva che il Führer in pochi anni é riuscito in ciò che gli altri non erano riusciti nei dieci anni precedenti, spiegava tutto l'aspetto riguardo alla disoccupazione, diminuita di molto e altre cose che adesso non ricordo ma che cmq facevano intendere che il tenore di vita fosse migliorato. 

E per godere di ciò il popolo a quanto pare era ben disposto a "chiudere un occhio" sulle stragi di sangue... Che poi non é stato sempre così - ricordo vagamente un qualcosa riguardo all.. austria (?) in cui non ne fu versato nemmeno una goccia e proprio questo lo portò ad avere ancora piu consensi.

Avevano un buon oratore e un "eroe" moderno da acclamare, simbolo di forza e potenza e lo seguivano ben contenti e convinti! 

Sto andando a memoria Armá, e il mio prof aveva 186 anni, non so quanto sia attendibile tutto ciò, perdona se ho detto fregnacce, ma io ricordo questo. 

Modificato da unadonna
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^'V'^
20 minuti fa, unadonna ha scritto:

Avevano un buon oratore e un "eroe" moderno da acclamare

image.png

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unadonna
4 ore fa, OdetoJoy ha scritto:

aiuto le lumache ad attraversare la strada quando le vedo in mezzo al sentiero del parco, se le schiaccio per sbaglio mi sento in colpa per 2 giorni.

Idem 🖤

4 ore fa, OdetoJoy ha scritto:

Ma anche gli alberi

Hai presente quando ti trovi in mezzo alla natura con qualcuno.. e hai davanti quel tipo di persona che mentre parla e gesticola si mette a tirare via i fili d'erba, o strappa le foglie dai cespugli. Mi infastidisco un sacco.

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Wyatt99

Come siamo passati dal parlare di fica alle lumache, al Fuhrer e agli alberi?

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ArmandoBis
40 minuti fa, unadonna ha scritto:

Il mio prof di storia allora spiegó gli aspetti riguardo alla propaganda (false promesse) la grande forza militare "bruta" (con tutte le intimidazioni del caso a chi non seguiva il suo pensiero )ecc.. MA sottolineava anche il fatto che SOLO grazie a lui la Germania sia uscita dalla crisi economica + abbia acquisito prestigio (?) agli occhi dell'europa.

Diceva che il Führer in pochi anni é riuscito in ciò che gli altri non erano riusciti nei dieci anni precedenti, spiegava tutto l'aspetto riguardo alla disoccupazione, diminuita di molto e altre cose che adesso non ricordo ma che cmq facevano intendere che il tenore di vita fosse migliorato. 

E per godere di ciò il popolo a quanto pare era ben disposto a "chiudere un occhio" sulle stragi di sangue... Che poi non é stato sempre così - ricordo vagamente un qualcosa riguardo all.. austria (?) in cui non ne fu versato nemmeno una goccia e proprio questo lo portò ad avere ancora piu consensi.

Avevano un buon oratore e un "eroe" moderno da acclamare, simbolo di forza e potenza e lo seguivano ben contenti e convinti! 

Sto andando a memoria Armá, e il mio prof aveva 186 anni, non so quanto sia attendibile tutto ciò, perdona se ho detto fregnacce, ma io ricordo questo. 

Non è che questo tuo vetusto professore fosse un po' nostalgico di quel periodo?

In realtà Hitler non sapeva e non capiva niente di economia. Quando dopo la crisi del '29 gli industriali lo invitarono a spiegare come intendeva risollevare la Germania, Hitler non uscì dai binari della solita retorica e di fatto non convinse la platea che lo aveva speranzosamente invitato.

Artefice della ripresa economica tedesca fu invece il Ministro delle Finanze Schacht.

Schacht comprese perfettamente il meccanismo di creazione di moneta (fu una specie di MMT ante litteram...) e ideò dei meccanismi ingegnosi per reflazionare l'economia tedesca (ne parla nella sua autobiografia The Wizard of Money).

Lo storico inglese Adam Tooze però contesta questa visione e afferma che i successi dell'economia tedesca sono stati molto sovrastimati e ottenuti contraendo in modo significativo i consumi a vantaggio dell'industria bellica (The Wages of destruction, 2006).

Il punto però che non viene messo in evidenza nella maggior parte dei libri di storia è il nesso che lega in modo più che evidente la crisi debitoria tedesca (conseguenza della Grande Depressione) e l'ascesa elettorale del Partito Nazionalsocialista.

Nel giro di tre elezioni, i nazisti da infimo partitino sono diventati il primo partito tedesco.

Come spiegare questo fenomeno?

Oggi ci è chiaro che l'ascesa di Hitler fu causata dalle politiche deflazioniste messe in atto dal Governo Brüning per ripagare i debiti che la Germania aveva contratto con le banche americane.

Per un paese per lungo tempo allo stremo, che si era appena risollevato, ripiombare nella crisi fu letale.

Eppure, se sì legge l'autobiografia di Arthur Koestler, che lavorava nel principale gruppo editoriale di allora, ovviamente di estrazione liberale, ci si accorge né lui né i suoi capi capirono cosa stava succedendo.

La tragica storia degli effetti delle politiche di aggiustamento e come esse favorirono l'ascesa di Hitler è raccontata nel libro di Tobías Straumann "1931".

Spesso in rete Brüning viene paragonato a Monti e descritto come un traditore del suo paese, ma è una ricostruzione ingenerosa.

A quanto pare Brüning amava il suo paese ma era convinto, e con lui tutti gli uomini di governo di allora, che le regole internazionali non gli dessero alcuna via d'uscita.

Solo Schacht disse che si sarebbe dovuto rigettare il debito e rinegoziarlo...

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unadonna
10 minuti fa, ArmandoBis ha scritto:

Non è che questo tuo vetusto professore fosse un po' nostalgico di quel periodo?

Possibile, anzi no.. probabile.

Non so che dirti perché son passati pure parecchi anni da allora (>la me che voleva fare la teppistella e andava a scuola solo ogni tanto). Libri riguardo a cio non ne ho aperti, mi son fidata del prof. Trovo interessante che la realtà sia (?) così tanto diversa da ciò che mi/ci ha inculato in classe. Magari poi approfondisco per conto mio. Grazie.

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Marco_drake
6 ore fa, OdetoJoy ha scritto:

Aggiungo un addendum, non sento la stessa cosa per gli animali, anzi con loro sono al polo totalmente opposto, qualsiasi animale; per esempio io aiuto le lumache ad attraversare la strada quando le vedo in mezzo al sentiero del parco, se le schiaccio per sbaglio mi sento in colpa per 2 giorni.

Ma anche gli alberi, per me spezzare un ramo che non sia secco mi fa star male, non lo faccio se non per un motivo valido.

Un albero o una lumaca hanno più diritto alla vita del 99% delle persone

"Don Juan mi aveva già posto di fronte a questo dilemma: non potevo in alcun modo aiutare il prossimo. Infatti, nella sua visione delle cose qualsiasi sforzo da parte nostra volto ad aiutare gli altri non era che un atto arbitrario guidato unicamente dal nostro personale interesse.

Un giorno che mi trovai con lui in città, raccolsi una lumaca che si trovava in mezzo al marciapiede e la misi sotto delle piante rampicanti, protetta.

Ero certo che se l’avessi lasciata in mezzo al marciapiede qualcuno, prima o poi, l’avrebbe pestata. Pensai che, mettendola in un luogo sicuro, l’avessi salvata.

Lui mi fece notare che la mia supposizione era sbagliata, perché non avevo preso in considerazione due possibilità importanti.

La prima era che la lumaca si stava forse sottraendo a una morte certa, causata da un veleno depositato sotto le foglie delle piante.

La seconda era che la lumaca aveva abbastanza potere personale da attraversare il marciapiede.

Col mio intervento non avevo salvato la lumaca: le avevo piuttosto fatto perdere ciò che aveva con tanta pena guadagnato.

Volli allora rimettere la lumaca dove l’avevo trovata, ma non me lo lasciò fare. Mi disse che era destino della lumaca incontrare sul proprio cammino un cretino che le aveva fatto perdere il suo slancio. Se l’avessi lasciata dov’era, forse sarebbe stata ancora capace di raccogliere abbastanza potere per andare dove era in procinto di andare.

Credetti di aver compreso il suo ragionamento ma, di fatto, non feci altro che annuire superficialmente.

La cosa più difficile, per me, era lasciar vivere gli altri."

da “Una realtà separata”, di Carlos Castaneda

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Maldoner
6 ore fa, OdetoJoy ha scritto:

ma la verità è che le persone che popolano questo pianeta  99% meritano solo quello, di essere sopraffatti, puniti, storpiati

L'1% forse non lo merita..

Domanda genuina:

In quale delle due percentuali ti collochi?

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OdetoJoy
1 minuto fa, Maldoner ha scritto:

Domanda genuina:

In quale delle due percentuali ti collochi?

L'1%, ma non sempre e non per diritto di nascita, è una battaglia che si deve vincere ogni giorno

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ArmandoBis
45 minuti fa, Marco_drake ha scritto:

"Don Juan mi aveva già posto di fronte a questo dilemma: non potevo in alcun modo aiutare il prossimo. Infatti, nella sua visione delle cose qualsiasi sforzo da parte nostra volto ad aiutare gli altri non era che un atto arbitrario guidato unicamente dal nostro personale interesse.

Un giorno che mi trovai con lui in città, raccolsi una lumaca che si trovava in mezzo al marciapiede e la misi sotto delle piante rampicanti, protetta.

Ero certo che se l’avessi lasciata in mezzo al marciapiede qualcuno, prima o poi, l’avrebbe pestata. Pensai che, mettendola in un luogo sicuro, l’avessi salvata.

Lui mi fece notare che la mia supposizione era sbagliata, perché non avevo preso in considerazione due possibilità importanti.

La prima era che la lumaca si stava forse sottraendo a una morte certa, causata da un veleno depositato sotto le foglie delle piante.

La seconda era che la lumaca aveva abbastanza potere personale da attraversare il marciapiede.

Col mio intervento non avevo salvato la lumaca: le avevo piuttosto fatto perdere ciò che aveva con tanta pena guadagnato.

Volli allora rimettere la lumaca dove l’avevo trovata, ma non me lo lasciò fare. Mi disse che era destino della lumaca incontrare sul proprio cammino un cretino che le aveva fatto perdere il suo slancio. Se l’avessi lasciata dov’era, forse sarebbe stata ancora capace di raccogliere abbastanza potere per andare dove era in procinto di andare.

Credetti di aver compreso il suo ragionamento ma, di fatto, non feci altro che annuire superficialmente.

La cosa più difficile, per me, era lasciar vivere gli altri."

da “Una realtà separata”, di Carlos Castaneda

 

Se uno sta affogando è evidente che non è per caso, che ha voluto sottoporsi volontariamente a quella ordalia o forse, più semplicemente, quello era il suo destino e lui lo sta semplicemente compiendo.

Ma allora, mi chiedo, perché non aiutarlo dandogli una bella remata in testa?

 

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